Della porta by Gianluca Burgio

Della porta by Gianluca Burgio

autore:Gianluca Burgio [Burgio, Gianluca]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Meltemi
pubblicato: 2023-02-03T14:27:35+00:00


Capitolo quarto

Le parole e le porte. Breve lessico ragionato

4.1. Perché un lessico

Il linguaggio e l’uso delle parole rivelano moltissimo della porta; anzi, la sua stessa idea acquisisce una nuova profondità nel momento stesso in cui ci avviciniamo ad essa, andando oltre il disattento uso che ne facciamo tutti i giorni.

Non soltanto l’oggetto in sé, come si è visto, ma anche le parole che definiscono la porta, nel suo insieme e nelle sue diverse parti, si prestano a essere trasposte in un orizzonte di senso simbolico, diverso da quello strettamente attinente all’oggetto di cui sono rappresentazione linguistica, cosicché

decisiva è la funzione della metafora, quella che Donald Davidson e Richard Rorty hanno battezzato live metaphor, la metafora viva. Metafora radicale che inaugura un nuovo scenario di senso entro il quale viene costruita una nuova concettualizzazione dell’esperienza (Gargani, 1999, p. 12).

La mia idea è quella di indagare, anche attraverso le parole, la porta come metafora “che per definizione rappresenta la rottura con il linguaggio ordinario di codice” (Gargani, 1999, p. 12). Nello spiraglio che questa rottura del linguaggio ordinario e tecnico apre, si può leggere un universo di senso, un articolato palinsesto, che restituisce il carattere più profondo62 della stessa porta. La ékphrasis che caratterizza questo saggio vuol far sì che la porta parli, anche attraverso le descrizioni letterarie e metaforiche che ne sono state fatte.

Ogni parola instaura intorno a sé un campo – detto propriamente lessicale o semantico – composto da altri termini con i quali essa intrattiene una relazione, più o meno diretta. Il campo semantico del termine porta comprende iperonimi, come per esempio apertura; iponimi quali postierla; meronimi, come cardine o chiave; e infine lessemi che stabiliscono con il primo termine una solidarietà lessicale, come i verbi aprire, chiudere, oltrepassare etc. In questo insieme lessicale troviamo un’ampia gamma di parole che hanno attinenza e familiarità con le porte. Esse permettono di avvicinarsi maggiormente al significato più profondo della porta, se è vero che il linguaggio rivela il pensiero. Le parole e le cose hanno una evidente corrispondenza. Senza voler entrare in rischiose questioni gnoseologiche, vorrei piuttosto sondare l’essenza di questi peculiari oggetti per mezzo della lingua e del pensiero soggiacente di cui essa è portatrice.

Un formidabile aiuto in questo senso è fornito da Giorgio Raimondo Cardona63 il quale ci ha lasciato delle profonde riflessioni sulla relazione tra i nomi e le cose. In un suo scritto, in particolare, troviamo delle interessanti note sui sistemi di classificazione e il linguaggio (cfr. Cardona, 1985, pp. 131-145). Un’operazione fondamentale degli esseri umani è quella di denominare le cose che li circondano. Si tratta di una sorta di raddoppio linguistico: la cosa trova un suo doppio in “un’etichetta linguistica” (Cardona, 1985, p. 131), che è appunto il suo nome.

I meccanismi di denominazione sono molteplici e si attivano attraverso processi associativi che sono stimolati da nuclei conoscitivi specifici. Nel caso dei termini tecnici relativi al dispositivo-porta, faremo riferimento ai meccanismi di denominazione di tipo metaforico. Un termine come maniglia, per esempio, in italiano e in



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